Orgogliosamente situato alla periferia della città, l'anfiteatro romano di Fréjus si distingue come uno dei monumenti emblematici di Fréjus.
Nel 1837, su richiesta di Prosper Mérimée, allora ispettore generale dei monumenti storici, fu redatto un elenco dei monumenti in ciascun dipartimento. Nel 1840 fu redatto il primo elenco di questo tipo in Francia, tra cui l'Anfiteatro di Fréjus. È uno dei più antichi della Gallia (su trenta citati). L'Anfiteatro del Fréjus, parzialmente scavato nel 1828, fu completamente scavato nel 1960 dopo il disastro del Malpasset.

Datare il monumento è difficile. Sicuramente costruito dopo il Colosseo di Roma (80), secondo alcuni criteri generali: struttura, disegno della facciata, mattoni bollati, è databile alla fine del I secolo d.C.

Si trova fuori dalle mura, adagiato sul fianco della collina, sicuramente con l'obiettivo di risparmiare materiali.

La sua capacità si estendeva a 12000 spettatori, rispetto ai 5000 di oggi. Le sue dimensioni esterne erano 112,75 m per 82,65 m e l'arena 69,37 m per 39,17 m, l'altezza 21 m e ne fanno un anfiteatro certamente più piccolo di quello di Nîmes ma più grande di quello di Nizza.

Il rivestimento del monumento è stato realizzato in arenaria verde del massiccio dell'Estérel. Possiamo ancora trovare tracce delle cave utilizzate oggi, in località chiamata La Baume, sulla strada per Bagnols, nel bosco. Purtroppo la facciata è completamente scomparsa, così come le tribune superiori.

Le volte delle gallerie poggiano su 2 filari di mattoni (molti portano la marca "CASTORIS", nome del fabbricante) e restano in arenaria alcuni muri dell'ambulacro e dei muri radianti.

Sull'arena si aprivano due grandi aperture sull'asse principale ed una piccola laterale (“arena” in latino significa “sabbia”).

Durante gli scavi è stata rinvenuta una fossa cruciforme al centro dell'arena, la cui funzione non è stata determinata. Per proteggere gli spettatori dal sole, sopra le tribune veniva dispiegato il “Velum”, una sorta di telone, fissato ad una serie di supporti, spesso di legno.

Jules Formigé, capo architetto dei monumenti storici dell'inizio del XX secolo, precisa che le colonne del Chiostro di Fréjus furono segate dalle lastre di marmo bianco che decoravano il podio, il grande muro che circondava l'arena.

Notiamo anche sotto le tribune gli ingressi alle “carceres” da cui deriva il nome francese “incarcerazione” e che fungevano da celle per i gladiatori.

Gli spettacoli che vi si svolgevano consistevano in combattimenti di gladiatori (munera) o cacce

bestie feroci (venationes), anche combattimenti tra gladiatori e animali o tra animali solo detti (bestiari), da cui il nome francese "bestiario" nonché naumachie che designano spettacoli rappresentanti battaglie navali.

Rovine celebrate da Victor Hugo durante la sua visita a Fréjus nel 1839 – (In viaggio, volume 2). Scrive dell'anfiteatro: “Ero proprio nella piazza dove 2000 anni fa si contorcevano leoni, gladiatori e tigri. Ora cresce l’erba alta che veniva pascolata pacificamente intorno a me da una truppa di cavalli magri…”

Dopo l'antichità si è osservato un progressivo degrado del monumento, utilizzato come bastione, cava di pietre o addirittura discarica. Per secoli il monumento servì da cava, il che spiega in parte i molteplici restauri o consolidamenti oggi visibili.

Dopo i restauri del XIX e XX secolo è stato posto in essere un progetto di conservazione e valorizzazione. Si svolgono spettacoli e corride, anche se dal 2010 nell'arena del Fréjus sono vietate le uccisioni.

Dopo nuovi scavi archeologici (2005 – 2008), Francesco Flavigny, architetto capo dei Monumenti Storici, ha deciso di fermare i danni e restituire coerenza a questo edificio e consentirgli anche di riacquistare la sua funzione primaria di luogo di spettacolo. Nelle sue parole: “L'obiettivo di questo progetto è quello di rendere nuovamente fruibile l'edificio e allo stesso tempo di fermare il continuo degrado delle strutture... Stiamo parlando di un involucro protettivo che aleggia sopra le rovine ma non non nascondere nulla."
Parliamo francese

temi

  • Rovine e resti
  • Patrimonio storico
  • anfiteatro
  • Sito archeologico

Dettagli sulla posizione

  • Nella città
  • Stazione SNCF a meno di 500 m di distanza
  • Nel centro storico
  • Fermata bus a 500 m
  • Fermata mezzi pubblici a 500 m

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Prezzi

Fréjus Pass: 6€ (Fréjus Pass individuale per 4 siti, valido 7 giorni). Dai 18 anni.
Fréjus Pass ridotto: 4€ (Fréjus Pass Individuale 4 siti, valido 7 giorni). Ragazzi dai 12 ai 17 anni, studenti sotto i 25 anni (su presentazione della tessera), gruppi di più di 10 persone, persone in cerca di lavoro (su presentazione di un documento), classi scolastiche e istituti scolastici fuori Fréjus/Saint-Raphael.
Gratuito per i bambini sotto i 12 anni

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